La meta di quest’anno dell’ Apae Adventour è stata la Malesia, le tappe principali sono state 3: la foresta del Taman Negara, le isole Perhentian e le colline di Kuala Lumpur, metropoli capitale della Malesia.

La foresta pluviale tropicale del Taman Negara, una delle più antiche del mondo, è uno degli ecosistemi più complessi e ricchi del pianeta. Il parco nazionale è la patria di circa 14.000 specie tra piante e alberi, ci sono più di 2.400 specie di fiori, 200 specie di mammiferi, 350 specie di uccelli, 100 specie di rettili e serpenti, 55 specie di rane, 80 specie di pipistrelli, 30 specie di roditori e 109 specie di pesci d’acqua dolce (numeri in continuo aumento vista la continua scoperta di nuove specie).
Ad una così grande biodiversità corrisponde ahimè una notevole difficoltà di avvistamento, non tanto di mammiferi (abbiamo potuto vedere diverse specie di scimmie, bufali d’acqua, maiali selvatici foto 123), quanto di rettili.

La jungla molto fitta, gli alberi altissimi e l’abbondanza di anfratti costituiscono infatti un riparo sicuro per ofidi e sauri che, una volta avvistati, fuggono divenendo quasi invisibili. In un ambiente idilliaco costituito da una natura incontaminata accompagnati dal costante volo di farfalle multicolore e falene giganti(Lyssa zampa), dal canto di gechi (Gekko smithii) e dal brulicare di insetti e aracnidi dalle più svariate forme (millepiedi giganti, insetti stecco, insetti stecco volanti, scorpioni e ragni.
Abbiamo potuto avvistare numerosi Varanus salvador di dimensioni anche superiori ai 2.5m, sauri come Aphanotios fusca, Draco sp, Broncochela cistatella, scinchi come Sphenomorphus bukitensis e Eutropia multifasciata, serpenti quali Dendrelaphis pictus.

Nelle isole Perhentian l’ecosistema più contenuto ha reso più facile la ricerca e ci siamo trovati in una sorta di enorme giardino dell’eden, dove l’assenza di grossi predatori permette la pacifica convivenza di numerosi gruppi di volpi volanti, scoiattoli di Java, colughi, alcuni addirittura con il piccolo nel patagio e scimmie.
Gli avvistamenti squamati non sono mancati, numerosi i Varanus salvador, i Varanus nebulosus, le Ahaetulla sp, senza contare gli innumerevoli gechi, tra cui Ptychozoon khulii, Gehyra mutilata, Gekko smithii, Hemidactylus turcicus.

Incredibili sorprese anche per la notte di herping a Kuala Lumpur, nelle colline a pochi km da una delle metropoli più caotiche e inquinate del pianeta abbiamo potuto infatti apprezzare le splendide falene cobra in volo, moltissimi Dendrelaphis pictus, tanti Calotes versicolor oltre a innumerevoli specie di rane, tra cui le più affascinanti sicuramente quelle volanti.

Ricapitolando, è stato un viaggio che sicuramente resterà nei nostri cuori per sempre, un viaggio che ci ha ricordato e fatto toccare con mano quanto l’ecoturismo sia una risorsa importantissima per la salvaguardia di ecosistemi in gravissimo pericolo di sparizione causa deforestazione selvaggia per le piantagioni di palme da olio, inquinamento e scarso rispetto della natura da parte dei locali, che spesso vedono la foresta come un luogo da depredare al loro servizio e non come una importante risorsa per il pianeta.
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