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Home  >  Schede tecniche  >  Confronto delle principali lampade utilizzate in terrariofilia
Schede tecniche

Confronto delle principali lampade utilizzate in terrariofilia

4 Dicembre 2017

Ciò che segue è la traduzione di un articolo a cura di Florestan Argoud, pubblicato sul n° 61 della rivista francese Reptil Mag. 

ReptilMag n°61

Tratta una tematica piuttosto complessa, qual è quella dell’illuminazione nei terrari, in modo molto chiaro, mettendo a confronto tutte le tecnologie ad oggi disponibili, consentendo al terrarista di poter scegliere in modo più consapevole quale sistema di illuminazione installare. 

Consigliamo, per chi ha dimestichezza con la lingua francese, l’abbonamento a questa rivista.

Qui il sito web http://www.reptilmag.fr/ e qui la pagina facebook https://www.facebook.com/Reptilmag/.

L’offerta di lampade progettate per l’allevamento di rettili è aumentata sempre più nel tempo, e nuove tecnologie sono recentemente comparse sul mercato.
E’ talvolta difficile confrontarle tra loro e realizzare la scelta più appropriata alle necessità dei propri animali.

Questo studio è stato realizzato allo scopo di comparare l’efficacia delle differenti tecnologia di lampade in funzione di diversi parametri: il calore emesso (irradiazione infrarossa), la quantità e qualità della luce visibile e della radiazione ultravioletta.

E’ stato progettata una struttura allo scopo di accogliere 4 lampade di diversa tecnologia una affiancata all’altra, in modo di poterle confrontare contemporaneamente e con le stesse condizioni ambientali esterne. Sono state considerate le 4 tecnologie di lampade più vendute nei negozi di animali:
spot a incandescenza, lampade fluorescenti compatte (note come “a risparmio energetico”), lampade ai vapori di mercurio e lampade agli alogenuri metallici.

Il fine di questo studio non è di comparare tra loro le varie marche presenti sul mercato, ma le tecnologie utilizzate.
Si è quindi scelto si non confrontare che le lampade di una stessa marca.
I modelli selezionati per questo studio sono:

  • spot alogeno al neodimio, 70 W
  • lampada fluorocompatta UV, tipologia “desert”, 23 W
  • lampada ai vapori di mercurio, 100 W
  • lampada agli alogenuri metallici, tipologia “desert”, 70 W.

Il dispositivo di studio

L’apparecchio è costruito in PVC bianco di 10 mm di spessore montato su di una struttura in alluminio anodizzato (realizzazione a cura di HP TERRA).

Le lampade sono installate ad una stessa altezza entro degli scomparti di 20 x 20 x 70 cm. Un sistema di guide permette di posizionare dei filtri sotto le lampade e di misurare l’influenza degli stessi nei confronti della diffusione della luce. Si è utilizzato un filtro a maglia molto fina tipo zanzariera (materiale regolarmente utilizzato per realizzare il soffitto dei terrari) e dei filtri in vetro.

Parametri misurati

Lo studio ha confrontato i seguenti parametri:

  • calore prodotto (radiazione infrarossa) [°C];
  • illuminamento, in lux;
  • indice di resa dei colori;
  • temperatura del colore , in Kelvin;
  • irradianza UV-B, in uW/cm2.

Strumenti di misura

Gli strumenti di misura utilizzati
  • UV-B meter (Solarmeter 6.2 Solartech), il quale misura gli UV-B e resituisce del valori assoluti (uW/cm2). Presenta una buona sensibilità nelle lunghezze d’onda comprese tra i 275 e 295 nm, rappresentativi delle necessità dei rettili.
  • UV meter “digital UV index radiometer” (Zoomed), che misura gli UV e restituisce valori sotto forma di indice
  • Termometri JBL e termometro laser Titan SM-KC 186
  • Luxometro AME 6310.

 

Il calore

Questo parametro è molto importante per i rettili, animali ectotermi e dunque dipendenti da una fonte di calore esterna per la regolazione della propria temperatura corporea.

Le lampade sono una fonte di calore radiante.
Le differenti lampade emettono più o meno calore, e in base alle diverse tecnologie tale calore può essere concentrato su di un’area più o meno ridotta (in funzione della larghezza del fascio luminoso).

Distanza dalla lampada
Spot alogeno 70 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W
Lampada ai vapori di mercurio, 100 W
Lampada agli alogenuri metallici, desert, 70 W
Temperature rilevate [°C]
30 cm
35.6
25.2
35.1
45.5
50 cm
30.3
23.6
30.1
37.0
70 cm
27.3
23.0
27.4
32.0
Riscaldamento [°C], Temp ambiente = 23°C
30 cm
12.6
2.2
12.1
22.5
50 cm
7.3
0.6
7.1
14.0
70 cm
4.3
0.0
4.4
9.0
Riscaldamento normalizzato [°C/W]
30 cm
0.18
0.10
0.12
0.32
50 cm
0.10
0.03
0.07
0.20
70 cm
0.06
0.00
0.04
0.13

Le lampade agli alogenuri metallici emettono nettamente più calore rispetto le altre tipologie. Bisogna precisare che in questo caso l’area riscaldata è meno estesa di quella delle altre lampade, a causa del suo fascio ristretto.

Si ricorda inoltre che la lampada fluorocompatta produce davvero poco calore, e per questo non può quindi essere impiegata con lo scopo di riscaldare il terrario.

Illuminamento

Questo parametro permette di comparare il rendimento energetico delle lampade e di misurare la quantità di luce emessa.

L’illuminamento è anch’esso un elemento molto importante per ricreare un habitat adatto alla specie. Un’intensità luminosa troppo debole può ridurre l’acutezza visiva di alcune specie e di conseguenza perturbare il loro comportamento (specie eliofile); al contrario, un’intensità troppo elevata può provocare irritazioni all’occhio (in particolare per le specie notturne).

In natura, l’illuminamento allo zenith è dell’ordine di 100’000 lux, a volte più, molto più spesso inferiore in funzione del luogo e della copertura fornita dalle nuvole.

Distanza dalla lampada
Spot alogeno 70 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W con riflettore
Lampada ai vapori di mercurio, 100 W
Lampada agli alogenuri metallici, desert, 70 W
Illuminamento [lux]
30 cm
4500
200
4100
14600
94600
50 cm
2000
900
1700
5500
48500
70 cm
1200
500
900
3200
29700
Illuminamento normalizzato [lux/W]
30 cm
64
87
178
146
1351
50 cm
29
39
74
55
693
70 cm
17
22
39
32
424

La lampada agli alogenuri metallici si piazza molto nettamente sopra le altre lampade: a 30 cm si osserva un illuminamento vicino a quello della luce naturale allo zenith!

La lampada fluorocompatta produce un illuminamento debole se rapportato alle altre tipologie (ciò è dovuto al suo spettro di emissione, particolarmente centrato sulla radiazione ultravioletta), ma questo valore può essere raddoppiato mediante l’utilizzo di un riflettore. Le altre lampade testate sono dotate di riflettore incorporato nel bulbo in vetro.

 

Indice di resa dei colori (IRC)

Questo parametro permette di misurare la resa dei colori sotto la luce artificiale.

Tale indice assume un valore compresto tra i valori 0 e 100. Un indice di 100 corrisponde a una resa dei colori identica a quella della luce naturale.
Un indice di resa dei colori elevata permette all’animale un miglior riconoscimento degli alimenti e del partner, e al terrariofilo di osservare i propri animali e del loro ambiente approfittando dei colori naturali.

Distanza dalla lampada
Spot alogeno 70 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W
Lampada ai vapori di mercurio, 100 W
Lampada agli alogenuri metallici, desert, 70 W
Indice di resa dei colori (fornita dal produttore)
–
80
90
65
98

 

La lampada agli alogenuri metallici è quella che restituisce in maniera migliore i colori naturali, con un indice di resa cromatica vicina a 100. L’occhio può apprezzare molto chiaramente la differenza con le altre tecnologie osservando sia lo spettro cromatico, sia come i pannelli della struttura appaiano completamente bianchi.

 

La temperatura del colore

In ordine: spot alogeno, lampada fuorocompatta con riflettore, spot a vapori di mercurio, lampada ad alogenuri metallici.

Questo parametro, espresso in Kelvin, permette di misurare il “colore” della luce emessa. Una temperatura di colore “caldo” corrisponde a una luce rossa/arancio (< 2500 K); una temperatura di colore “fredda” corrisponde a luce bianca o blu (> 7000 K).

La temperatura del colore della luce del giorno varia tra i 2000 K (alba e tramonto) ai 6500 K (allo zenith), variando in funzione dell’altezza del sole nel cielo. Si ha quindi interesse di scegliere un valore vicino ai 6500 K per ricreare un ambiente ricalcante il più fedelmente possibile quanto avviene in natura.

Distanza dalla lampada
Spot alogeno 70 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W
Lampada ai vapori di mercurio, 100 W
Lampada agli alogenuri metallici, desert, 70 W
Temperatura del colore [K]
–
2750
6500
3800
6000

Irradianza UV-B

Valori di UV-B misurati in natura, Avignon, Francia, mese di giugno, ore 12:00.

I raggi UV-B permettono ai rettili di trasformare la provitamina D in vitamina D3, indispensabile per fissare il calcio nelle ossa. Questo parametro è particolarmente importante per le specie eliofile; un irragiamento UV-B troppo importante può essere nocivo per certe specie, provocando problevi visivi o cutanei.

E’ dunque indispensabile informarsi a dovere riguardo delle necessità della specie considerata.

In ogni caso, la sorgente di UV-B sarà installata solamente su di un lato del terrario, in modo tale che l’animale possa regolare la sua esposizione e conseguentemente, la sua produzione di vitamina D3.

Misurazione irraggiamento UV-B delle lampade, con UVBmeter

A titolo comparativo, in natura, allo zenith, l’irragiamento UV-B può raggiungere i 500 uW/cm2 nelle regioni desertiche; evidentemente tale valore è di molto inferiore in un sottobosco. L’intensità di UV-B decresce rapidamente e gradualmente man mano che ci si allontana dalla fonte luminosa.

In funzione della lampada scelta, bisognerà installare la lampada a una distanza adeguata dal rettile per evitare una sovra –o sotto- esposizione agli UV-B.

Distanza dalla lampada
Spot alogeno 70 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W
Lampada fluorocompatta “desert” 23 W con riflettore
Lampada ai vapori di mercurio, 100 W
Lampada agli alogenuri metallici, desert, 70 W
Irradianza UV-B [uW/cm2]
30 cm
0
286
1397
1976
> 2000
50 cm
0
38
132
454
360
70 cm
0
18
37
134
121
Irradianza UV-B normalizzata [uW/cm2W]
30 cm
0
12.43
60.74
19.76
> 28.57
50 cm
0
1.65
5.74
4.54
5.14
70 cm
0
0.78
1.61
1.34
1.73
Irraggiamento UV [IUV]
30 cm
0
8
34
117
51
50 cm
0
1.5
4.5
58
16.5
70 cm
0
0
1
4
4.5

* valori osservabili in natura, da regolare in funzione delle necessità della specie

* valori non osservabili in natura; possono portare a lesioni oculari o cutanee.

 

L’IUV è l’indice UV, unità adottata dall’Organizzazione Mondiale della Salute di fronte a un aumento di patologie riguardanti la pelle negli esseri umani. Il Dr. Gary Fergusson ha definito le necessità dei rettili in funzione dell’indice UV.

Secondo lui, si possono classificare i rettili in 4 gruppi in funzione della necessità di UV:

Gruppo I
Indice UV 0.4 ÷ 0.7 :
specie crepuscolari o sciafile
Gruppo II
Indice UV 0.7 ÷ 1.0 :
specie che si espongono al sole parzialmente, solo occasionalmente in pieno sole
Gruppo III
Indice UV 1 ÷ 2.6 :
specie che si espongono prevalentemente in pieno sole
Gruppo IV
Indice UV 2 ÷ 3.5 :
specie eliofile che si espongono al sole anche allo zenith

 

Lo spot alogeno, come tutte le lampade ad incandescenza non produce UV-B.

Queste lampade sono destinate a produrre calore e luce.

La lampada fluorocompatta mostra dei buoni risultati che possono essere notevolmente incrementati tramite il semplice utilizzo di un riflettore di qualità.

Le lampade ai vapori di mercurio e agli alogenuri metallici presentano dei risultati eccellenti e permettono di soddisfare le specie eliofile più esigenti per quanto concerne gli UV-B.

Attenzione in ogni caso a rispettare una distanza sufficiente tra lampada ed animale.

Un recente studio ha mostrato che non tutte le lunghezze d’onda che si rifanno all’intervallo “UV-B” (280 ÷ 320 nm) hanno la medesima efficacia per quanto riguarda la sintesi della vitamina D3.

Sono le lunghezze d’onda comprese tra i 290 e 300 nm (con un picco a 295 nm) ad essere le più performanti. Oltre i 300 nm, la loro efficacia diminuisce notevolmente.

Attenzione dunque perché certe lampade possono riportare dei risultati soddisfacenti per quanto riguarda una produzione “lorda” di UV-b, ma se la lunghezza d’onda a cui emettono non è quella adatta, possono essere poco efficaci per la sintesi della vitamina D3.

 

Utilizzo di filtri

Al fine di verificare l’effetti dei differenti ostacoli alla luce comunemente installati in un terrario son stati interposti dei filtri tra la lampada e la strumentazione di misura, in modo  da determinare la loro influenza sull’illuminazione e sull’irraggiamento UV-B.

Tipo di filtro
Conseguenza
(media di diverse misure)
Illuminazione
Irraggiamento UV-B
Zanzariera in alluminio
– 40 %
– 60 %
Rete a maglie fini ( 2mm)
– 30 %
– 40 %
Policarbonato, 3 mm
– 5 %
– 90 %
Vetro, 5 mm
– 3 %
– 95 %
N.B. il vetro intercetta la quasi totalità degli UV-B.

E’ importante ricordare che per scegliere la lampada adatta bisogna prendere in considerazione la modalità di montaggio all’interno del terrario (distanza tra lampada e animale e presenza o meno di uno schermo tra lampada ed animale).

 

 

Conclusioni

Tutte le lampade non rispondono alle stesse necessità, e talvolta può risultare far ricordo a più fonti luminose per rispondere pienamente alle necessità dei rettili allevati.

La tabella in calce a questo articolo riassume i pro e i contro di ciascuna tipologia di lampada analizzata.

E’ chiaro che la tecnologia agli alogenuri metallici è la scelta ottimale nella maggior parte dei casi; presenta inoltre un buon rendimento energetico. D’altra parte però il costo iniziale è maggiore poiché queste lampade necessitano di un’alimentazione esterna.

Tipologia di lampada
Produzione di calore
Illuminamento
Resa cromatica
Produzione di UV-B
Funzione
Spot
+
–
+
0
Creare un punto caldo, aumentare la luce presente
Lampada fluorocompatta
–
+
+
0/+ (secondo lo spettro)
Apportare luce visibile e UV-B
Lampada ai vapori di mercurio
+
+
–
++
Apportare luce visibile, calore e UV
Lampada agli alogenuri metallici
++
++
++
++
Apportare luce visibile, calore e UV

 

Fonti:
http://www.animalia-editions.com/reptilmag/907-reptilmag-n61.html

 

 

 

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