A cura di Giulia Raissa Agnolon
“Siamo quello che mangiamo”
(Ludwig Feuerbach)
Il pasto non è semplicemente un modo per riempire lo stomaco, ma significa fornire all’organismo ciò di cui ha bisogno, in termini di proteine, lipidi, glucidi, vitamine e minerali. Sono questi gli elementi che in determinate quantità e qualità consentono all’organismo di esplicare al meglio ogni sua funzione.
Questi nutrienti però non sono tutti uguali, una proteina non vale l’altra, e le diverse specie di anfibi e rettili possono essere molto esigenti sul tipo di nutrienti che necessitano.
Cosa mangia? Questione di evoluzione!
Il sistema digestivo degli animali è ben differente da specie a specie, sia dal punto di vista anatomico e strutturale, che dal punto di vista fisiologico, per il tipo di enzimi presenti specializzati nel scindere determinati tipi di nutrienti e non altri. L’organismo è quindi adattato ad uno specifico regime alimentare che dipende essenzialmente dalla nicchia ecologica che la specie occupa in natura (in che ambiente vive e cosa trova da mangiare). Ciò si traduce nel fatto che non possiamo fornire ad una specie alimenti, seppur commestibili, che non siano adatti al suo organismo, altrimenti si avranno conseguenze negative sulla sua salute.
In un certo senso gli animali sono “costruiti” diversamente in base a ciò di cui si cibano:
- L’esofago, parte del sistema digestivo che permette il trasporto degli alimenti verso lo stomaco, è molto sviluppato e lungo nei serpenti, per i quali la fase di ingollamento è preponderante, rispetto ad altri gruppi tassonomici.
- Lo stomaco, porzione adibita alla secrezione di succhi gastrici ed enzimi, è maggiormente sviluppato nei rettili carnivori, dove le sostanziose prede ingerite vengono attaccate da potenti enzimi digestivi. All’opposto nei rettili erbivori lo stomaco è relativamente poco sviluppato, poiché i succhi gastrici che secerne hanno azione limitata sui vegetali.
- L’intestino, che ha il ruolo di ultimare la digestione e l’assimilazione dei nutrienti, è ridotto nei carnivori, mentre occupa gran parte del tratto digestivo nei rettili erbivori, in quanto in questa porzione avviene la lunga fermentazione della materia vegetale operata dalla flora intestinale, principale attore nella digestione dei vegetali.

I principali regimi alimentari
I rettili carnivori, tra cui i serpenti, alcuni sauri e diverse specie di testuggini acquatiche, necessitano di un alto apporto di proteine (circa il 60%) e grassi (circa il 30%), mentre l’apporto di carboidrati è limitato solo a quanto trovano nell’intestino delle prede erbivore/onnivore digerite. L’alta percentuale proteica deve essere costituita da proteine di alta qualità, di origine animale, derivanti da prede intere, fresche e ben alimentate. Evitare quindi cibi surrogati che sono composti da proteine di origine vegetale (es. mais, soia, glutine).
Nel gruppo dei rettili onnivori c’è un’elevata eterogeneità nella specifica composizione percentuale del regime alimentare. Per alcune specie, ad esempio, l’alimentazione è sbilanciata verso un regime carnivoro e occasionalmente viene integrato con alcuni elementi vegetali; in altre specie, invece, la composizione della dieta in natura varia con l’età: i giovani tendono a cibarsi maggiormente di prede, mentre negli adulti è preponderante la componente erbivora. Questo slittamento consente ai giovani di crescere in fretta grazie ad una dieta carnivora, ma una volta adulti, consumare molti vegetali consente di avere a disposizione risorse trofiche più facilmente accessibili. È buona cosa rispettare questa conversione del regime alimentare anche in cattività nelle specie che ne sono caratterizzate (es. Pogona sp.).
I rettili erbivori come testuggini, iguana, uromastici, richiedono attorno al 15-25% di proteine (di origine vegetale), meno del 10% di grassi e oltre il 50% di carboidrati. Il resto degli apporti è costituito da acqua, vitamine e minerali. L’alimentazione di queste specie è quella che richiede più attenzione nella scelta degli alimenti da fornire, in quanto i vegetali possono spesso essere poco nutrienti o contenere fattori antinutrizionali.
L’importanza della temperatura
Il metabolismo di anfibi e rettili è totalmente dipendetene dalla temperatura ambientale per la sua attivazione e il suo corretto funzionamento. È importante garantire ai nostri animali il raggiungimento dell’optimum termico (temperatura alla quale l’organismo funziona in maniera ottimale) per il corretto completamento della digestione e dell’assimilazione dei nutrienti. Ecco perché è importante fare attenzione agli orari dei pasti, che vanno forniti sempre ben all’interno del fotoperiodo, in modo che l’animale abbia avuto il tempo di scaldarsi ed attivare il proprio metabolismo, ed abbia ancora il tempo necessario per digerire adeguatamente.
Trilogia Ca2+ + D3 + UVB
È ormai noto quanto il calcio sia fondamentale in numerosi e notevoli aspetti dell’organismo: dalla costruzione dell’apparato scheletrico, al funzionamento di quello muscolare e del sistema nervoso, compresi importanti ruoli nella riproduzione.
Non tutti i rettili e gli anfibi, però, ne assumono a sufficienza con la dieta. I rettili carnivori che si cibano di prede intere riescono ad ottenere tutto il calcio e la vitamina D3 di cui hanno bisogno direttamente dall’alimentazione; i rettili insettivori ed erbivori, invece, hanno una dieta carente in questi elementi, poiché non presenti in vegetali e insetti, da ciò ne deriva che in cattività per queste specie dobbiamo fornire le opportune integrazioni: oltre a garantire l’idonea radiazione UVB, necessaria per la sintesi della vitamina D3 e l’assimilazione del calcio da parte dell’organismo, andremo ad integrare la dieta con calcio in polvere ogni qualvolta distribuiamo un pasto, e vitamina D3 con una frequenza di una volta a settimana.
In caso di carenza di calcio l’organismo va ad attingere alle proprie riserve: le ossa, con effetti deleteri per l’animale.
Rapporto Ca:P
Pochi sanno di dover fare attenzione al rapporto tra calcio e fosforo presente negli alimenti, eppure fornire una dieta sbilanciata in questi elementi può portare a seri rischi. Il fosforo nell’organismo agisce da antagonista del calcio, andandone a bloccare l’assimilazione, per questo motivo è fondamentale che il rapporto Ca:P nella dieta dei nostri animali sia 2:1 (il doppio di calcio).

Le regole d’oro dell’alimentazione:
- Garantire un’adeguata stabulazione. Un terrario adeguato alle necessità della specie è alla base di tutto: l’animale mangia se sta bene. Inoltre, per quanto riguarda i parametri di stabulazione, il giusto range di temperatura è fondamentale per l’attivazione del metabolismo e il completamento della digestione.
- Rispettare il regime alimentare naturale. Abbiamo visto che il sistema digestivo si è evoluto nelle diverse specie in modo da ottimizzarsi in base alla disponibilità trofica, motivo per cui è fondamentale fornire una dieta compatibile con il regime alimentare della specie in natura.
- Fornire alimenti di qualità. Significa fornire vegetali freschi, attentamente scelti e privi di pesticidi, prede ben nutrite e selezionate, ed evitare qualsiasi tipo di mangime o cibo in scatola.
- Variare la dieta. Per evitare possibili carenze nutrizionali e conseguenti patologie dobbiamo fornire un’ampio spettro di alimenti, in modo da garantire un apporto nutrizionale completo. Un’alimentazione varia viene spesso sacrificata per questioni economiche, ma a lungo termine questo “risparmio” costerà caro dal momento in cui la salute dell’animale ne verrà intaccata.
- Evitare la sovralimentazione. Alcune specie di rettili e anfibi possono essere particolarmente fameliche, ma è importante non intenerirsi di fronte alle continue richieste di cibo, perché gli effetti dell’obesità su questi animali possono avere esiti letali prima di quanto pensiamo.
Fonti:
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Mader D., Divers S., 2005. Reptile Medicine and Surgery. Ed. Elsevier
-
Noel V., 2017. L’alimentation des reptiles. ReptilMag – Les manuels. Ed. Animalia
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